Pratica: Configurazione di bind come caching nameserver

In questa esercitazione si procede alla configurazione e al test di Bind come caching nameserver.
Per le funzioni richieste è possibile partire dai file di configurazione di esempio o utilizzare un tool di amministrazione grafica.

Operazioni richieste
1- Installare bind sul proprio sistema e configurare il proprio computer per usare come server DNS il proprio indirizzo
2- Configurare bind per svolgere funzioni di caching nameserver, senza essere autotitativo per alcuna zona. Provare ad avviare il servizio e con il comando dig verificare che riesca a funzionare.
3- Limitare la possibilità di query soltanto a client della propria rete (10.42.42.0/24), provare a riavviare il servizio e verificarne il funzionamento con dig.
4- Configurare il proprio server dns per forwardare sempre al server 10.42.42.1 tutte le sue richieste

Operazioni da svolgere
1- rpm -i bind...rpm. Editare /etc/resolv.conf e assicurarsi che esista la riga nameserver 10.42.42.x dove X è il proprio indirizzo email.
2- Editare /etc/named.conf, assicurarsi che esistano almeno le seguenti righe:
options {
        directory "/var/named/";
        pid-file "/var/run/named/named.pid"; (E' importante che questo file sia scrivibile dall'utente owner del processo named)
};
zone "." {
        type hint;
        file "named.ca";
};

Assicurarsi di avere il file /var/named/named.ca con un elenco aggiornato dei root servers a cui il proprio server si rivolgerà per le sue query.
Per testare con dig il funzionamento del server provare a digitare: dig @10.42.42.X www.go.com
3- Aggiungere a named.conf nella sezione options la riga:
        allow-query { 10.42.42.0/24; }; Permette query solo dagli indirizzi indicati
4- Aggiungere a named.conf nella sezione options la riga:
        forwarders { 10.42.42.1; };  Inoltra tutte le sue query a 10.42.42.1

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