Configurazione di un DHCP Server (ISC)

La configurazione di un DHCP Server ISC avviene attraverso un file di configurazione strutturato in maniera particolare, la cui conoscenza è fondamentale per sfruttarne a pieno le caratteristiche.

La configurazione del server si basa sul file /etc/dhcpd.conf, un file di testo, composto da istruzioni la cui sintassi è di tipo case insensitive e all'interno del quale è possibile lasciare linee vuote o inserire commenti i quali devono iniziare con il carattere #.
La struttura del file, ricorda dal punto di vista sintattico il linguaggio C, in quanto sono presenti blocchi di istruzioni, e istruzioni annidate, tra parantesi graffe. In particolare si possono individuare due categorie di istruzioni, i parametri (parameter statements) e le dichiarazioni (declaration). Mentre i parametri definiscono in che modo si deve comportare il server, le dichiarazioni vengono utilizzate per descrivere la topologia della rete.
La struttura del file è la seguente:  
parametro valore;  
parametro valore;  
...  
dichiarazione {  
   parametro valore;  
   ...  
     sotto-dichiarazione {  
        parametro valore;  
        ...  
     }  
}  

Le istruzioni in testa al file, al di fuori di ogni dichiarazione rappresentano i parametri globali. Essi sono validi in ogni sottorete utilizzata salvo una loro ridefinizione all'interno di successive direttive di dichiarazione. Le istruzioni all'interno di un blocco definito da parentesi graffe { } sono valide solamente per quel blocco in relazione all'oggetto (sottorete, host, gruppo di host ecc.) che definiscono.
Le direttive di dichiarazione sono:  
subnet ip netmask sottorete {  
 [parametro] valore;  
}
: definisce la sottorete per la quale applicare i parametri definiti;    
shared-network nomerete {  
[parametro] valore;  
   dichiarazione {  
   ...  
  }  
}
: è utilizzata per il raggruppamento della configurazione di più sottoreti, in particolare quando si definiscono più sottoreti che condividono la medesima rete fisica;  
group {  
 [parametro] valore;  
}
: permette di definire un gruppo di host che hanno parametri di configurazione comune;  
La direttiva subnet riveste un particolare importanza perchè è la minima unità di informazione da inserire nel file dhcpd.conf. Senza la specificazione di almeno una subnet con un range di indirizzi validi non è possibile avviare il server.  
Tra i parametri di configurazione più utilizzati abbiamo:
default-lease-time secondi: definisce la durata della configurazione per l'interfaccia di rete;  
max-lease-time secondi: definisce il tempo massimo per la durata della configurazione per l'interfaccia di rete;  
range indirizzo ip iniziale indirizzo ip finale: definisce il pool di indirizzi utilizzabili da rilasciare ai client;  
option subnet-mask subnetmask: definisce la maschera di sottorete;  
option broadcast-address indirizzo di broadcast: definisce l'indirizzo di broadcast;  
option routers indirizzo ip del router: definisce l'indirizzo ip del gatway predefinito;  
option domain-name-servers indirizzo dns: definisce l'indirizzo ip del/dei server DNS;  
option domain nome dominio: definisce il nome di dominio della rete
Sotto la directory /usr/doc/ dell'applicazione è possibile trovare un esempio di dhcpd.conf.

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